In Gold Wing al “RAID NORD-SUD 2006”

Insieme a Giancarlo Olari ho partecipato alla rievocazione di una delle prime gare storiche di gran fondo,certamente la più famosa, il “Raid Nord-Sud Milano-Napoli”,che nel 1937 allungò il percorso e cambiò nome  divenendo “Milano-Taranto”,una competizione su strada entrata nella leggenda motociclistica,come la 1000 Miglia per gli automobilisti.

Il percorso effettuato è stato quello della prima edizione del 1919 con partenza da San Donato Milanese tra le 18,00 e le 19,00 di venerdi 15 settembre e arrivo a Caserta tra le 16,33 e le 17,33 di sabato 16 settembre per un totale di 863,6 km da percorrere in una sola tappa con la stessa media oraria di allora:38,296 km/h. Lungo il percorso erano stabiliti 9 controlli timbro: partenza, Parma, Bologna, Firenze, Siena, Viterbo, Roma, Cassino, arrivo,più 3 controlli orari e 2 prove speciali cronometrati al millesimo di secondo,determinanti per definire la classifica finale dove ho ottenuto il 3° posto e Giancarlo il 10°.

Negli anni ’70/80 avevo partecipato a varie manifestazioni di durata e di regolarità su strada,addirittura nel 1982 partecipai con il GoldWing 1100 alla 24 ore a coppie di Riva del Garda(ritirato alla 21° ora per guasto meccanico del mio coequipier-aveva una Guzzi 1000!)e alla 24 ore a coppie di Monza(con Ettore Valsecchi su Yamaha 1100 – primi nella categoria oltre 1000 cc)poi per problemi organizzativi –traffico e sicurezza- queste manifestazioni,faticose ma molto divertenti,non furono più realizzate,quindi non appena fui informato di questa rievocazione mi iscrissi subito con entusiasmo.

Attraversare l’Italia da nord a sud su strade statali in una unica tappa  viaggiando prevalentemente di notte è un’avventura entusiasmante(di giorno sarebbe impossibile per il traffico intenso) e si percorrono in successione i rettilinei della Via Emilia,le curve della Porrettana,il misto veloce della Via Cassia,si costeggia il Lago di Bolsena,si attraversano i Monti Cimini e poi la Ciociaria per la Via Casilina;si viaggia tutta la notte,non c’è in giro nessuno,si sente solo il fruscio dell’aria sul casco e il sommesso rombo del 6 cilindri boxer diventa una melodia che non ci si stanca mai di ascoltare,lo spettacolo del sorgere del sole sullo sfondo delle colline senesi è impagabile con sottili strisce di nebbiolina autunnale che si insinuano tra i profili dei cipressi e degli ulivi.

In occasioni come questa è facile incontrare altri motociclisti di lungo corso,incuranti del fatto che mezza Italia fosse sott’acqua e delle pessime previsioni meteo,e con grande piacere ho ritrovato tra i partecipanti Stefano e Valentino,con il quale partecipai addirittura al raduno francese del 1984 in Camargue,ormai da molto tempo ex soci gwci e fa uno strano effetto vederli su Suzuki e BMW,e al controllo timbro di Bologna i soci gwci della prima ora Adolfo e Slim venuti apposta per assistere al passaggio del raid.

Ernesto Trazzi

 

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