ElefantenTreffen 2010 ...... By Gunther

     

Era da un po’ di tempo che mi facevo l’elefante in solitaria, e l’idea di farlo con nuovi conoscenti da un lato mi allettava, dall’altro mi preoccupava: l’andatura rallenta inevitabilmente, la gente “normale” vuole fermarsi per il pranzo, l’orario di ritrovo era tardi per le mie abitudini, le soste bagno-paglia-benza sono più lunghe, ecc. ecc.  E l’elefante non è mai uno scherzo. Questi pensieri mi ronzavano nella mente quando alle 7.30 inforcavo l’eterno bicilindrico, pronto per la sua undicesima sgroppata nel freezer teutonico. Vabbè, arrivo un po’ prima così se anche gli altri arrivano prima si parte prima.
Alla partenza, imbottito come l’omino michelin,  ci sono meno 7 gradi. Il gaucho anche se é fastidiosissimo per cambiare marcia, fa il suo sporco lavoro di riparo dal gelo molto dignitosamente. Quando arrivo alla paganella sono le 9.00, faccio benza e mi metto ad aspettare. Arriva di tutto, soprattutto bmw e qualche side. Dei miei nessuna notizia, da Milano un tipo si ferma e trema vistosamente, è gelato poveretto, dalla Sicilia arriva un sidecar guzzi e il tipo si toglie gli stivali e ci getta quelle bustine scaldapiedi. Parlo un po’ con tutti, e finalmente alle 10.30 arriva tutta la mia brigata. Ettore su R1200GS ADV, IL FRANZ-ANI (giuro stessa voce ziocan del personaggio di radio dee-jay) su suzuki DR 400, Piero su sputer mignon e il mitico farmaco su altro sputer. Quest’ultimo sembra il messo peggio: un po’ emozionato, sigaretta sempre in bocca anche in viaggio (due sottocaschi e CASCO JET AGLI ELEFANTI, ma cos’ha, le labbra teflonate???), è impegnato al telefono per risolvere un problema contabile in farmacia.. A un certo punto sparisce, non lo troviamo più, si fa tardi…alla fine era andato a prendere un caffè! Forza, presto che è tardi, partiamo! Un attimo, fa lui, FACCIO BENZA E VADO IN BAGNO poi son pronto!.... Makkekkazz…
All’alba delle 10.54 si parte, velocità di crociera CENTOCINQUE, causa la povera motoretta del franz cui più di tanto non  si può chiedere. Quando fa buio se va bene entriamo in germania, penso io
Invece il viaggio procede bene, tappe regolari e ben scandite. Dopo il ponte europa all’autogrill vedo 5 amici bolognesi con cui ho condiviso 3 elefanti qualche anno fa, una graditissima sorpresa. E così arriviamo alla gasthaus alle 18.00. Solo un po’ di neve e ghiaccio di fronte alla pensione, parcheggiamo ed entriamo. Appena dentro comincia a nevicare, la mattina dopo scoprirò che i miei amici di Bologna, arrivati mezz’ora prima di noi, hanno incontrato una bufera di neve e si sono visti costretti a lasciare le moto per strada tutta notte, e a recuperarle la mattina dopo col carrello. Erano solo 7 km più a nord di noi a dormire!!
La sera, serviti da una topona krukka un po’ matura (ma un colpetto ci stava ben fatto!), molto carina e disponibile, abbiamo cenato in allegria, e io ovviamente ho divorato la mia Weinerschnitzel mit pommes frites, innaffiata da un bel paio di birre, senza neanche leggere il menu
Sabato grande giorno: si va a ritirare il nono patacchino dell’elefante, con targhetta dell’anno 2010. Ilfranz dispensa preoccupazioni a tutto spiano, tanto per non agitare i novizi Farmaco ed Ettore. La neve è caduta copiosa durante la notte e dobbiamo pulire i nostri cavalli prima di partire. Qualche difficoltà all’inizio ma poi si va. Franz si ferma di tanto in tanto a fotografare, così  grazie a lui abbiamo anche le nostre immagini “in viaggio”.
Al raduno c’è un casino infinito, l’ultimo pezzo di strada non è stato pulito così è un paciugo di neve (saranno 20 cm) che copra un bel lastrone di ghiaccio. Si procede a passo d’uomo mettendo a dura prova la frizione di gunther e le dita del suo padrone. Parcheggiamo dove riusciamo e io tiro fuori la mia bottigliozza di punch e comincio a fraternizzare con un lituano. Ora della fine del raduno lo vedrò altre due volte e in entrambi i casi mi offrirà i loro intrugli da assaggiare, fantastico!
Dopo le foto di rito, entriamo nel circo: dentro è la solita bolgia, girone dei congelati nell’inferno dantesco, dice qualcuno, ma è bellissimo adoperarsi nell’unico vero motivo per cui siamo qui: osservare la gente e le moto. C’è di tutto, polli che arrostiscono su improbabili spiedi, un vecchietto col bastone che gira sul ghiaccio e un altro che gira sulla sua motoretta vecchia quanto lui, motorini cecoslovacchi carichi all’inverosimile di legna, i sidecar che  la fanno da padrone e trasportano di tutto, vari personaggi strani che salgono e scendono dalla buca con ogni sorta di catene o cinghie attaccate alla moto. Vedo anche per la prima volta un tre ruote Kawasaki con la trazione su tutte e tre, pure davanti!!
Provo a mettermi in contatto con Fabribandi, c’è anche lui, ma purtroppo non riusciamo a vederlo, speriamo alla prossima.
Incontro gente che conosco, conoscenti di Reggio venuti tutti in macchina. Ragazzi la prima volta che andrò all’elefante in macchina ditemi qualcosa per favore, fatemi un segno, toccatemi dentro..
Farmaco continua a cercare il posto per la tenda,convintissimo. Prima ne trova uno proprio sul passaggio, nel punto dove le motorette fanno più casino in assoluto quando salgono, poi ne trova un altro in cima al cocuzzolo esposto da morire al vento. Comincia a nevicare, e alla fine si convince che per stavolta va bene fare in gasthaus  anche  la seconda notte. I miei complimenti, veramente un uomo senza paura, qui se non lo controlliamo fra un paio d’anni gira nudo per la fossa e si butta sulla neve (già visto fare dai krukki)!
Ripartiamo per l’albergo con la fortuna dalla nostra: dall’altra parte rispetto a dove siamo venuti, la strada è pulita, e in pochi minuti percorriamo i pochi km e mettiamo le palle al caldo.
Dopo una seconda libidinosissima doccia bollente, siamo tutti giù per una birretta prima di cena; a questo punto entra un tetesco di quelli coi bretelloni, ci saluta, si siede al nostro tavolo come se ci conoscessimo da una vita, e comincia a parlare. In tedesco, e qvalke parola in italiota. Lui gesticola bene, ci aiuta, noi si prova a capire qualcosa, e appena uno di noi fa cenno di aver capito lui parte in quinta a parlare in tedesco come se noi lo sapessimo. La signora del ristorante non sa più come scusarsi, ma in fondo non ci dispiace tanto, lui per nostra fortuna deve andare a una festa in maschera, così paga per tutti e se ne va. E grazie della compagnia, caro Fritz
La serata è un’altra festa in allegria, per me super cordon bleu + birre, e troviamo il modo anche di chiacchierare con oltre un quintale e mezzo di romagnolo venuto su con un furgone e 40 di febbre, in albergo con noi e affiancato dalla moglie e da un ragazzotto diciannovenne di Trieste cui si era rotta la vespa: lo avrebbe accompagnato a casa. Il ragazzo ci ha spiegato che era partito tra un esame e l’altro, zaino in vespa e via. Mi ha ricordato la mia infanzia, e mi ha fatto sentire  vecchio…ma quale vecchio…se sono agli elefanti…
La domenica mattina è previsto il rientro. Ce la prendiamo molto comoda, mega colazione e via con calma: ora che partiamo sono le 10.00 (forse anche di più). Il tempo è bello ma freddino, a Reggio nevica da sabato notte, ha messo giù 20 cm di neve…
Si viaggia bene, c’è tra meno 2 e meno 5, io ho un freddo cane, le moto viaggiano tranquille anche con le stalattiti sui fianchetti. In questo viaggio hanno pedalato tutte bene senza problemi, solo un inconveniente allo scooter di Luca, il gelo o il sale avevano bloccato l’avviamento e non si metteva più in moto. Direi che un solo problema per due scooter è veramente un bell’andare!
A Rosenheim saluto Ilfranz e Piero, mentre a Bolzano è la volta di Farmaco e Ettore, sono contento di loro, tutti con la testa sulle spalle.
A casa decido di non fermarmi ma di andare direttamente all’autolavaggio: la moto da giallo kalahari è diventata alpine white, devo togliere un po’ di sale  altrimenti corrode tutto. Dopo 1.420 km è alla spianata dell’autolavaggio che rischio di più: è un lastrone unico, a meno due con tutta l’acqua che circola nei lavaggi avrei dovuto immaginarmelo. Ma non desisto, riesco a collocare la moto e a lavarla per bene, compreso il  pelouche elefante che mi porto sempre dietro.
Con un po’ di fortuna resto in piedi, e arrivo a casa verso le 19.00.
E’ stato un belle’elefante, non freddissimo ma molto nevoso. E molto fortunato. Chissà se prima o poi lo farò in gold ??
Non ne ho vista nessuna, so che c’era uno spagnolo. Invece una gold side c’era eccome, l’abbiamo anche fotografata. Bè, ma col side son capaci tutti, o no??

 

Gunther
GW 2009 27.000 km

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